Blog - Italia a un bivio per la sostenibilità: il nono Rapporto ASviS evidenzia l’urgenza di un cambiamento

Ottobre 24, 2024

Lo scorso 17 ottobre 2024, presso l'Acquario Romano di Roma, è stato presentato il nono Rapporto dell'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), intitolato "Coltivare ora il nostro futuro". L'incontro ha messo in luce uno scenario preoccupante: l’Italia si trova su un sentiero di sviluppo insostenibile, lontana dal raggiungere i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite.


Figura 1: Un momento della presentazione del rapporto 2024 dell'ASviS


Un ritardo che pesa

Nonostante gli impegni presi a livello europeo e internazionale, tra cui il Patto sul Futuro firmato lo scorso settembre, le scelte politiche italiane risultano insufficienti. Dei 37 obiettivi quantitativi analizzati, solo otto sono raggiungibili entro il 2030. Per ben 22 obiettivi, tra cui la lotta alla povertà e alle disuguaglianze, la situazione è allarmante, mentre sette restano incerti.




Figura 2: Panoramica delle proiezioni elaborate sulla base della metodologia Eurostat relative all'analisi di 37 indicatori - Fonte: ASviS


Enrico Giovannini, direttore scientifico di ASviS, ha sottolineato la necessità di un cambio di passo immediato. Secondo Giovannini, non bastano piccoli aggiustamenti o interventi di facciata, spesso legati al green-washing o social-washing. Serve una visione sistemica che metta al centro la sostenibilità in tutte le politiche pubbliche e private. "Ogni ritardo – ha aggiunto – aumenta i costi della transizione e amplifica le crisi".


La risposta politica e sociale

Il Rapporto ha evidenziato come tra il 2010 e il 2023 si siano verificati peggioramenti in cinque degli obiettivi SDGs, inclusi quelli relativi alla povertà, alle disuguaglianze e alla qualità degli ecosistemi terrestri. Al contempo, solo in pochi settori, come salute, educazione e innovazione, si è assistito a miglioramenti consistenti. Il dato più incoraggiante riguarda l'economia circolare, ma resta isolato in un quadro generale di criticità.

Un altro elemento di preoccupazione riguarda il divario tra le preoccupazioni della popolazione e le azioni del governo. Il 93% degli italiani ritiene che l’Italia debba rafforzare il proprio impegno contro il cambiamento climatico, mentre solo il 21% crede che il governo stia operando con una visione a lungo termine.


Le proposte per invertire la rotta

Per ASviS, l'Italia deve attuare con urgenza la Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile approvata nel 2023 ma finora trascurata. Tra le azioni prioritarie proposte c’è l’approvazione di una Legge sul Clima per guidare il Paese verso la neutralità carbonica entro il 2050. Inoltre, ASviS chiede un maggiore coinvolgimento delle giovani generazioni nelle decisioni politiche, una scelta essenziale per garantire un futuro inclusivo e sostenibile.

Marcella Mallen, presidente dell’ASviS, ha ribadito la necessità di un piano di accelerazione nazionale affidato direttamente alla Presidenza del Consiglio, che affronti temi come la precarietà del lavoro, la povertà e la redistribuzione fiscale. Sono fondamentali anche interventi sul sistema sanitario, per mitigare gli effetti del cambiamento climatico sulla salute e potenziare i servizi per l’infanzia e l’occupazione femminile.

Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy ha enfatizzato l'importanza di integrare le politiche industriali con quelle ambientali, sottolineando che le imprese italiane devono essere al centro della transizione ecologica. Ha ribadito l'impegno del governo nel sostenere l'innovazione e la sostenibilità come leve strategiche per la crescita del Paese.


L’Europa e il Green Deal

A livello europeo, la situazione appare altrettanto critica: su 17 obiettivi fissati dall’UE, dieci sono raggiungibili entro il 2030. Tuttavia, anche l'Unione Europea deve intensificare i propri sforzi, soprattutto nel rispetto degli ecosistemi terrestri e delle partnership. Positivo è stato il rinnovato impegno di Ursula von der Leyen verso politiche in linea con gli SDGs, con il Green Deal europeo che rimane una priorità strategica.


I “game changer” per il futuro dell’Italia

Secondo ASviS, l’Italia si trova di fronte a quattro potenziali "game changer" che potrebbero segnare profondamente il futuro del Paese. La Legge sull'Autonomia Differenziata presenta il rischio di amplificare le disuguaglianze territoriali e compromettere il coordinamento delle politiche necessarie per raggiungere gli SDGs. Tuttavia, ci sono tre fattori positivi. Le Direttive Europee sulla Sostenibilità offrono alle imprese italiane l’opportunità di migliorare la propria competitività grazie a una maggiore trasparenza sociale e ambientale. Il Regolamento Europeo sul Ripristino della Natura introduce obiettivi vincolanti per il recupero degli ecosistemi, creando opportunità di sviluppo ambientale e occupazione. Infine, la modifica costituzionale del 2022 consolida il principio di giustizia intergenerazionale, imponendo che le attività economiche non danneggino salute e ambiente.

L’Italia ha ora un’opportunità unica per invertire la rotta, ma serve un impegno concreto, coordinato e orientato a lungo termine. Il futuro sostenibile del Paese dipende dalle scelte che verranno fatte oggi.


Conclusione

Il nono Rapporto ASviS lancia un messaggio chiaro: il tempo stringe e l’Italia deve accelerare i suoi sforzi per abbracciare un modello di sviluppo sostenibile. Le riforme necessarie non sono solo tecniche, ma richiedono una visione politica di ampio respiro e il coinvolgimento di tutti i settori della società. Coltivare ora il nostro futuro significa agire subito, per il bene delle generazioni presenti e future.


Come affermano i presidenti di ASvIS, Marcella Mallen e Pierluigi Stefanini, “Non è il tempo del disimpegno, ma quello della speranza e dell’azione. È il tempo di coltivare il nostro futuro.”




Marialuce Ribellino